La rimozione della targa ad Acca Larenzia da parte delle istituzioni, dopo le pressioni del Pd, è una provocazione ignobile che mira ad alzare la tensione in prossimità del 7 gennaio.
Prima le denunce ad orologeria, poi le richieste dell’Anpi di vietare la commemorazione e ora un atto infame che ben rappresenta i degni eredi di chi negli anni ‘70 brindava alla morte di ragazzi giovanissimi. Dove mira questa squallida strategia messa in scena è piuttosto evidente e ci sarebbe poco da commentare ma su una cosa vogliamo essere chiari: nulla impedirà, né intaccherà, la sacralità del 7 gennaio e il ricordo di una strage rimasta ancora senza giustizia.
La targa dedicata a Stefano Recchioni, una delle tre vittime dell’assasinio di Acca Larenzia, era lí da decenni, rimossa e riposizionata recentemente soltanto a causa dei lavori di ristrutturazione dello stabile dove è affissa. Quello del Pd è stato solo un pretesto, come altri, per provare ad infangarne la memoria e a strumentalizzare il sangue versato 47 anni fa per ripugnanti fini politici. Sarà quel ‘presente’ gridato tre volte, in modo ancora più potente e significativo quest’anno, la nostra unica risposta che rimarcherà ancora una volta la differenza tra gli uomini liberi e gli sciacalli.
Angelo Pistolesi era un militante del MSI e il 28 dicembre del 1977 venne freddato sotto casa mentre usciva per andare a lavoro.
La sua "colpa" era quella di avere un’idea politica e di lottare per essa. Era un padre ed era un uomo onesto, coraggioso, generoso e ci sono ancora oggi persone che lo ricordano con affetto, e con la rabbia di chi ha visto in che modo fu trattato, con diffamazioni sui giornali e con indagini che non sono mai approdate a nulla. A 47 anni dal fatto di sangue di cui oggi si celebra la ricorrenza, degli assassini di Pistolesi, dei mandanti, dei complici, ancora oggi non è stata trovata – ma neppure cercata – nessuna traccia.
In compenso, quel giovane risulta essere una delle tante vittime degli anni di piombo sulla quale è calata una spessa cortina di silenzio.
V E N T U N O A N N I D I O C C U P A Z I O N E A S C O P O A B I T A T I V O
Nella Roma trasformata in un non-luogo di ricezione turistica e migratoria; nella Roma degli affitti più cari d’Europa; nella Roma delle speculazioni edilizie e dei quartieri alveare; l’unica barricata di giustizia sociale!